31.3.13

e il coniglio Pasqualino

"A casa mia arriverà il coniglio pasqualino!" se ne esce  Lord Fontleroy con una delle sue strabilianti novità!
"Il coniglio Pasqualino e chi è mamma?" ha risposto Josefino con speranza infinita  verso un ncremento insperato di cioccolato!"...mumble mumble


font: http://pinterest.com/carliebh/needle-felting/

Non ne avevo mai sentito parlare e conoscendo Lord Fontleroy mi immagino un Peter Rabbit vestito da toporagno......

30.3.13

Natale o pasqua?

La pasqua per noi è un confine da valicare tra la stagione fredda e quella calda  tra una discesa al calvario  e una gita siderale di resurrezione .





Oggi abbiamo fatto dei lavoretti natalizi ops con questa neve mi confondo.  Non siamo delle manine d'oro, direi piuttosto degli impastatori, ma abbiamo impegnato il primo giorno di vacanza (evviva) creando.


24.3.13

l'acchiappa segreti


Forse in questo periodo ho una faccia mansueta da piccola margheritina spuntata sola nell'asfalto, forse assomiglio ad un baule chiuso dal peso di vecchi oggetti appoggiati  sul legno rovinato...sarà che tutti mi hanno sussurrato un segreto.


Tinetto mi ha chiesto di abbassarmi alla sua piccola altezza per dirmi un super segreto anche se eravamo in casa soli....
“Mi dai la caccogafica di Josefino?”
“La cacco che?”
“Si la caccogafica del compleanno!”  e gli ho allungato la nuova macchina digitale di Josefino, diventato reporter di angolini dimenticati e inutili.

Josefino ha fatto quella cosa che adoro tanto, mi ha abbracciato con e sue braccettine corte, ha fatto gli occhi da Calimero e mi ha detto un segretissimo:

20.3.13

Lettera di Abraham Lincoln all'insegnante di suo figlio



Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che
non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che, per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso….

Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico.

Cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.

18.3.13

I lunedì del nonno erbaceo

“Driiin driiiin!!!!!!” le telefonate del nonno erbaceo mi incuriosiscono e mi lasciano sempre come una pallina dello stercoraro…curiosa e timorosa di sapere cosa  si sarà inventato.
E questa volta, scevro da qualunque pedagogia steineriana, ma immerso atavicamente in ciò che considera la sua dea genitrice,  madre terra, ha superato se stesso.

Ha infatti deciso di sostituirsi all'asilo del lunedì.

                


15.3.13

i FOCHI-FATI



Per il compleanno dei Lucignoli gli ho regalato il dvd di Ribelle.....mi è bastato vedere un richiamo all'Irlanda (paese a me molto caro) per comprarlo.
Così io Josefino e Tinetto ce lo guardiamo in uno dei nostri pomeriggi freddi dello stiro (li vado a ritirare all'asilo Barambembo all'una e mezza e ci guardiamo un film mentre stiro vagonate di stropicciature).


Nel film c'è una strega, dei fuochi fatui, e comincia a sorgere il dubbio che il cartone gli faccia paura…..poi la sera gli viene in mente la strega e non dormono.

Ma Josefino, intercetta i miei pensieri e mi fa notare che in questo bellissimo cartone ci sono i FOCHI FATI 
"I fochi che? Ma sei toscano?"
“Ma no,  sono quelli delle fate, quelli che ti fanno ritrovare la strada!! Capito mamma? Se ci perdiamo in montagna ci saranno loro a guidarci mamma!”
"Ah bene allora butto il GPS......CARTACEO!"

10.3.13

Lo stella cometa ....

...e finalmente venerdi otto sono uscita a mangiar la pizza con le amiche.

fonte: handmadecharlotte.com


Mi preparo saltellando, indossando delle bellissime scarpe da Mary Poppins e lo smalto color ortica.
Bonaventura e i Lucignoli sono seduti allo stesso lato del tavolo e studiano truci i miei movimenti mentre addentano la ricetta paterna : coscia di brontosauro.
Mi guardano con occhi sottili e straniti......incapaci di comprendere una minima fuga materna.
Josefino mi dice per  23 volte che vuole venire con me, adducendo il fatto che anche lui è una mamma,   dei suoi 6 peluchini.
E io gli rispondo 23 volte che per essere mamme bisogna anche essere femmine (tecnicamente parlando).

6.3.13

Non sono un Tom


Frequentavo un rinsecchito asilo cittadino e avevo una massa informe di ricci neri e  un sogno: essere bionda con soffici capelli setosi legati da lucenti nastri rosa in due melliflui codini, come le bimbe dalla gonna svolazzanti e  camicina bianca che  vedevo alla messa della domenica.
fonte: community.livejournal.com

Ma assomigliavo ad un bimbo, ero mingherlina, portavo i capelli corti,  le scarpette da ginnastica Diadora e avrei voluto urlare "Non sono ciò che pensate! Non vesto di rosa, non ho i lunghi capelli intrecciati, ma sono anche io una principessa", ma sembravo un funghetto  tra i fiori. 
Un giorno di ottobre la maestra decise di far ricamare alle mamme il nostro nome sul bavaglino.
Mia madre,  ricamò il breve nome del mio giovane fratello, così l'oggetto  avrebbe avuto più tempo per logorarsi e soddisfare la sua funzione.

Affrontai timidamente gli altri bimbi,  con un bavaglino che recava la scritta TOM ricamata con pesante filo rosso 

Quando mi sedetti a tavola, le compagne bionde cominciarono a ridere e io a  mordermi le guance a osservare la punta delle mie Diadora.

"Ti chiami Tom, ti chiami Tom!" mi canzonarono.

Ero un Tom? No, ero io con un altro abito in prestito. 
"Tom è mio fratello!" sospirai e avrei voluto sbattergli i miei fusilli al pomodoro in faccia ma sulle mie guance paonazze scorrevano solo due grossi lacrimoni.

Ma la mensa era il regno di una vera regina, ossia la  meravigliosa cuoca gigante, tanto flatulenta quanto sagace.
Quella montagna vivente di odori di pasta fatta in casa, ragù di primizie, torte alle mele  mi chiamò a sè e mi abbracciò con le  braccia paffute che sapevano di quel risotto giallo  che ancora oggi ricordo con affetto.

"Sai cosa diceva un vecchio poeta inglese?  Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo.  (W. Shakespeare - Romeo and Juliet)
Sai che significa? Che tu sei  una bellissima bambina, anche se  porti un bavaglino con scritto Tom!"
"Ma le principesse delle fiabe sono tutte bionde e non si chiamano Tom!" risposi io
"Anche le principesse hanno dei nomi brutti, pensa a Raperonzolo o una che si chiama principessa-sul-pisello!  Poi c'è  una principessa bellissima coi capelli  neri,  si chiama Biancaneve!"

E cominciai a sorridere e a vedere, con occhi di piccola donna, la bellezza tra le mille sfumature  delle discrepanze.

Grazie a quell'insegnamento luminoso, che conservo nel baule dei ricordi, ho cominciato a plasmare il mio carattere femminile.

E Shakespeare? Be  è diventato il mio mestiere.


post sonoro - una canzone a me molto cara:

 On my own di Nikka Costa




3.3.13

la perfettitudine



La signora perfettitudine ha una figlia  che frequenta l'asilo Barambembo.
La perfettitudine è  la mamma perfetta senza apretto, coi figli stirati, primi della classe.
Fa sempre la piega ai capelli  dal coiffeure chez Sigismonde, è un po' burina ma coi tacchetti.
Si è permessa di  candidarsi per tre anni di fila come rappresentante di classe nascosta dietro alla svenevole frase...”bè se proprio non lo vuole fare nessuno mi immolerò io anche quest'anno!